Cuffia dei Rotatori

Cos’è la cuffia dei rotatori e come si può danneggiare?

La cuffia dei rotatori è una parte anatomica dell’arti-colazione della spalla formata dall’insieme dei tendini di quattro muscoli (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo, sottoscapolare) che collega l’omero con la scapola, consentendo l’elevazione e la rotazione del braccio e mantiene stabile la spalla durante i movimenti del braccio.

Due sono le cause di lesione della cuffia dei rotatori:

*La prima, è il deterioramento della qualità del tendine con-seguente a microtraumi ripetuti, associati al progressivo logoramento del tessuto/tendi-neo per l’età.

*La seconda causa, si verifica in occasione d’eventi traumatici violenti come, ad esempio, cadute sull’arto superiore o lussazioni soprattutto in persone sopra i quaranta anni.

Quali sono i sintomi?

Il sintomo principale è il dolore

notturno nella zona della spalla e del braccio, associato alla progressiva perdita di forza e del movimento del braccio.

Le lesioni parziali dei tendini della cuffia provocano gene- realmente dolore continuo alla articolazione della spalla con movimento del braccio con- servato. Le lesioni ampie della cuffia dei rotatori, che comportano la completa rottura di uno o più tendini, general- mente oltre al dolore causano una graduale diminuzione della mobilità dell’ articolazione, talvolta con l’impossibilità di elevare il braccio oltre i 90°.

Come si fa la diagnosi?

L’esame clinico generalmente consente di individuare le conseguenze di una lesione della cuffia dei rotatori: movimento limitato, perdita di forza e dolore in alcune posizioni dell’arto. La visita medica si completa con esami specifici,

Radiografie

Questa indagine permette di valutare la condizione delle strutture ossee della spalla.

Ecografia
L’esame ecografico visualizza i muscoli e i tendini della spalla.

Risonanza magnetica (RMN)

La RMN consente l’ottimale controllo della sede ed estensione del danno tendineo come dello stato dei muscoli che corrispondono alla parte del tendine malato.

Quando è necessario un intervento chirurgico?

Nei casi cronici il trattamento si basa inizialmente su: terapie mediche per ridurre il dolore, istruzioni per un utilizzo protetto dell’arto nei movimenti della vita quotidiana ed esercizi rieducativi per potenziare la spalla. Se il dolore persiste e/o la mobilità del braccio non migliora dopo la terapia medica e le sedute riabilitative, può essere consigliato un intervento chirurgico.

In che cosa consiste l’inter-vento chirurgico?

L’intervento di ricostruzione consiste nella reinserzione dei tendini danneggiati nell’osso attraverso ancorette o fili di sutura. Lo scopo è eliminare il dolore e migliorare la funzione dell’ articolazione.

L’artroscopia si utilizza con successo nelle lesioni di piccole e medie dimensioni dei tendini della cuffia. Questa tecnica utilizza uno strumento chiamato artroscopio che introdotto nella articolazione attraverso una piccola incisione chiamata portale, rende possibile la visualizzazione delle strutture interne della spalla. Un altro vantaggio dell’intervento artroscopico è che può essere eseguito in day-hospital, con utilizzo di anestesia loco-regionale. La tecnica a cielo aperto si utilizza nei casi di lesioni estese in cui l’artroscopia non consentirebbe una adeguata visualizzazione e riparazione. Questa procedura viene eseguita in anestesia sia loco-regionale che generale, e comporta una degenza media di due, tre giorni. A volte i tendini ed i muscoli, a causa di lesioni verificatesi anni addietro, sono così atrofici e ristretti da non poter essere più riportati nella loro sede per il reinserimento dell’osso. L’intervento chirurgico, in questo caso, sarà finalizzato a ridurre il dolore.

Dopo l’intervento chirurgico sono necessari esercizi ginnici?

Una riabilitazione mirata è essenziale per ottenere il miglior risultato funzionale dopo l’inter- vento chirurgico. L’inizio degli esercizi deve essere effettuato il più presto possibile facendo attenzione a non sovraccaricare l’articolazione per evitare l’allentamento dei punti di sutura e la guarigione del tendine. L’intensità e le restrizioni del programma d’esercizi dipendono dal tipo di lesione verificatasi e dal tipo di chirurgia a cui si è stati sottoposti. Nei casi d’interventi effettuati solo per ridurre il dolore, l’arto può essere utilizzato gradualmente dopo tre quattro settimane di riposo.