Tunnel Carpale

Centro per la diagnosi e la cura della Sindrome del Tunnel Carpale

Equipe:

Dott. Giovanni Cuccia   Neurologo – Elettromiografista

Dott. Francesco Giacco  Chirurgo ortopedico-  Istituto Ortopedico Galeazzi – Milano

Dott. Ettore Signorello Chirurgo ortopedico –  Esperto in Chirurgia della Mano e del piede

Cosa è la Sindrome del Tunnel Carpale?

La Sindrome del Tunnel Carpale è una malattia causata dalla compressione di un nervo, il nervo mediano, che attraversa il polso all’interno di un canale chiamato Tunnel Carpale.

 

Tunnel Carpale – Multimedical Castelvetrano – Dott. Cuccia #NeuroNews

Da cosa è causata?

La Sindrome del Tunnel carpale compare ogni volta che si verifica un aumento di pressione all’interno del canale tale da disturbare l’elemento più debole cioè il n. mediano. La causa dell’aumento di pressione può essere sconosciuta; spesso è legata ad una tenosinovite con ispessimento dei tendini oppure a lussazioni articolari o fratture del polso che restringono il canale

Chi colpisce.

La sindrome del Tunnel Carpale è una malattia molto frequente. Attività lavorative che comportano movimenti ripetitivi delle dita e del polso possono essere la causa della infiammazione dei tendini flessori all’interno del canale e quindi della sofferenza del nervo mediano.

Le donne vengono colpite frequentemente durante la gravidanza a causa della ritenzione di liquidi che determina un aumento di volume all’interno del canale. I sintomi spesso si risolvono spontaneamente con il termine della gravidanza. Le donne vengono spesso colpite anche nel periodo della menopausa. La comparsa dei sintomi caratteristici della sindrome del Tunnel carpale spesso avviene in concomitanza con un apparecchio gessato applicato per una frattura di polso. Pazienti diabetici o dializzati o con malattie della tiroide o con artrite reumatoide possono sviluppare una Sindrome del Tunnel Carpale, spesso causata proprio da un ispessimento della membrana che ricopre i tendini flessori.

Sintomi.

I sintomi sono costituiti da formicolio o sensazione di bruciore (o dolore) alle prime 3-4 dita della mano, spesso solo al 3° e 4° dito. Il dolore spesso si estende all’avambraccio, talora al braccio e più raramente alla spalla. Il formicolio risulta, di solito, più accentuato di notte tanto da risvegliare il paziente e costringerlo a ricercare una posizione del polso e della mano per ridurre il fastidio. I pazienti, a volte, possono notare una riduzione della forza con difficoltà ad afferrare alcuni oggetti che possono cadere improvvisamente dalle mani. I pazienti possono notare anche una “perdita” della muscolatura alla base del pollice (atrofia tenare). I sintomi possono essere presenti in entrambe le mani, ma solitamente sono peggiori da un lato.

Diagnosi.

Oltre che sulla base della storia clinica la diagnosi viene posta con l’ausilio di un esame denominato Elettromiografia (EMG) che consente la registrazione dell’attività dei muscoli e dei nervi. L’esame, della durata di 10 minuti circa, può risultare fastidioso più che doloroso (generalmente meno di quanto s’immagini) ed è solitamente ben tollerato dal paziente che immediatamente dopo può riprendere le normali attività (lavoro, guida, sport…).
Utile anche un esame radiografico del polso se si sospettano problemi osteoarticolari a livello del polso.
Nei casi più dubbi può essere pure utile una ecografia del nervo

Trattamento.

La sintomatologia, soprattutto negli stadi iniziali, può spesso essere risolta senza ricorrere all’intervento chirurgico. L’identificazione e il trattamento medico dell’eventuale malattia di base, il cambiamento di una gestualità lavorativa particolare, l’utilizzazione di un tutore rigido o di una polsiera armata, con cui mantenere il polso in una posizione di riposo durante l’attività lavorativa, sono tutte procedure volte a ridurre la pressione sul nervo mediano.
L’utilizzazione della polsiera armata anche di notte può, a volte, risolvere il formicolio che disturba il sonno.

Anche la terapia medica antiinfiammatoria somministrata per via orale o un’infiltrazione di cortisone direttamente nel Tunnel carpale possono, a volte, risolvere la sintomatologia.

Se la sintomatologia non migliora il trattamento chirurgico risulta necessario e ha lo scopo di creare più spazio nel Tunnel carpale riducendo così la compressione sul nervo. Il trattamento consiste in una piccola incisione della cute del palmo della mano e nella successiva incisione del legamento trasverso del carpo

L’intervento è di breve durata e viene di solito eseguito in anestesia locale e in regime di day-hospital così che il paziente potrà tornare alla propria abitazione il giorno stesso. Il paziente deve iniziare immediatamente a muovere le dita. E’ possibile la ripresa di attività manuali leggere come vestirsi, mangiare e l’igiene personale entro una settimana dall’intervento. L’utilizzo completo della mano operata avviene nel giro di 4-6 settimane.

Nei casi gravi, quando la compressione del nervo perdura da molto tempo, il trattamento chirurgico può non risolvere completamente la sintomatologia.